lunedì 30 marzo 2015

white sheets dance

white sheets dance
danza dei fogli

Per quanto lo neghi  l'autore
questa é una danza d'amore
danza di fogli congiunti
bianco campo d'appunti.
 
la stanza é vuota. A terra
i fogli si fanno la guerra.
Guerra di forme tridimensionali
armoniose curve ascensionali.
 
due forme  giacciono piane al suolo.
bianchi rettangoli: ognuno é solo.
si muovon le forme lente e sicure
salgono, scendono, si piacciono,pure.
 
certo capisci che son parallele
come in regata sull'acqua le vele
cambiano improvvisamente direzione
energia movimento destrezza erezione
 
danza regolare  lenta ripetuta
all'inizio persino a nostra insaputa
poi sappiamo che i due torneranno
ad parlarsi d'amore  per tutto l'anno
 
anno dopo anno i fogli invecchiano
l'uno nell'altro si rispecchiano
sono un tuttuno e vanno d'accordo
con i tappeti bruciati sul bordo.
 
Ariel distrugge per ricreare
nuove attitudini nel dire e nel fare
spacca, brucia, spezza, compone
l'oggetto cambiato diviene un campione.
 
campione di forma pura e bellezza
oggetto tutto nuovo e senza asprezza
un fiammella arde. da dove verrá?
cerchiamo l'origine. Mistero, chissá...
 

MM

giovedì 26 marzo 2015

ARIEL SCHLESINGER:: 14 marzo - 24 aprile 2015





hands make mistakes

Finestre rotte, urne distrutte e ricomposte, tappeti incendiati, memoriali senza nomi, grandi fogli che stanno per sgualcirsi, fiamme vive… Non sono lo scenario di un evento catastrofico ma un parziale elenco delle opere in mostra alla Galleria Massimo Minini per la prima personale di Ariel Schlesinger.

hands make mistakes suggerisce che qualcosa di imprevisto e apparentemente non voluto stia per accadere. Il lavoro di Schlesinger è infatti una costante ricerca sulla trasformazione di un evento negativo in positivo, sullo sfruttamento di qualcosa di non ordinario come possibilità creativa. Così anche dagli errori che le mani del titolo compiono sono nate nuove invenzioni e nuove opere. La catastrofe può essere soggettiva (Catastrophe is subjective è il titolo del suo primo catalogo) e può costituire lo spunto per un approccio diverso, una prospettiva inusuale, un nuovo ragionamento.

Nonostante l'atmosfera sembri disastrosa e si senta la tensione di qualcosa appena successo o in procinto di succedere, il lavoro di Ariel Schlesinger è un messaggio di ottimismo e di geniale creatività, costruita con poesia e sdrammatizzante umorismo. Le bruciature dei tappeti incendiati sono infatti apparentemente controllate e le mancanze di tessuto divengono il nuovo pattern dei tappeti stessi; i vetri rotti delle finestre sono stati fotografati, incorniciati e utilizzati come vetro per le loro stesse fotografie; i frammenti di urne sono stati ricomposti al contrario, come a contenere tutto il mondo esterno, non nascondendolo ma rivelandolo; i memoriali non vogliono ricordare persone ma sono rimandi alla minimal art; i grandi fogli in movimento non si sgualciscono ma si uniscono come in un grande abbraccio. Infine alcune fiamme vive non creano incendi ma trasmettono una sensazione di scampato pericolo (Jusqu'ici tout va bien / Fino a qui tutto bene è anche il titolo di un'altra opera) che rincuora i visitatori. Almeno fin qui...

Nato a Gerusalemme nel 1980, Ariel Schlesinger ha partecipato a numerose mostre internazionali in gallerie e musei. Tra queste segnaliamo le personali alla Kunsthaus Baselland del 2014 e quella al Kunstverein Braunschweig del 2012; la partecipazione alla Triennale di Aichi del 2013; i solo show alla Dvir Gallery e alla Galerija Gregor Podnar del 2014; la personale alla GalerieYvon Lambert del 2012.













martedì 3 marzo 2015

RYAN MENDOZA:: "Tutto è mio" In libreria il 12 marzo


Ryan Mendoza - "Tutto è mio"  

In libreria il 12 marzo 

Un romanzo Edizioni Bompiani

È come se per Mendoza l’uomo e la donna,
riconosciuti i legami che li tengono avvinti l’uno all’altra,
volessero liberarsi del peso dell’amore cavalcando
l’eterna idiozia della sessualità.
MILAN KUNDERA