martedì 19 maggio 2015

HARIS EPAMINONDA in mostra alla Fondazione Giuliani, Roma

HARIS EPAMINONDA 

in mostra a Roma  - Fondazione Giuliani 

Inaugurazione giovedì 21 maggio ore 18.30

http://www.fondazionegiuliani.org/






venerdì 8 maggio 2015

DAN GRAHAM - inaugurazione sabato 9 maggio ore 18.00

Vi aspettiamo domani, sabato 9 maggio alle ore 18 per l'inaugurazione della mostra di 

DAN GRAHAM  "a new work with curves"

nella project room: "dan graham by mieko meguro"




lunedì 4 maggio 2015

56. Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia

Siamo lieti di annunciare la partecipazione alla 
56. Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia 

dei nostri artisti::

PAOLO GIOLI / MONICA BONVICINI / DAVID MALJKOVIC / VANESSA BEECROFT

09.05 - 22.11.2015


mercoledì 8 aprile 2015

Anteprima:: MIART- Milano 10-12 aprile

Vi aspettiamo al nostro stand B14 con opere di 
Letizia Cariello, Haris Epaminonda, Alberto Garutti, Paolo Gioli, 
Paolo Icaro, David Maljkovic, Ariel Schlesinger, 
Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Nedko Solakov…














lunedì 30 marzo 2015

white sheets dance

white sheets dance
danza dei fogli

Per quanto lo neghi  l'autore
questa é una danza d'amore
danza di fogli congiunti
bianco campo d'appunti.
 
la stanza é vuota. A terra
i fogli si fanno la guerra.
Guerra di forme tridimensionali
armoniose curve ascensionali.
 
due forme  giacciono piane al suolo.
bianchi rettangoli: ognuno é solo.
si muovon le forme lente e sicure
salgono, scendono, si piacciono,pure.
 
certo capisci che son parallele
come in regata sull'acqua le vele
cambiano improvvisamente direzione
energia movimento destrezza erezione
 
danza regolare  lenta ripetuta
all'inizio persino a nostra insaputa
poi sappiamo che i due torneranno
ad parlarsi d'amore  per tutto l'anno
 
anno dopo anno i fogli invecchiano
l'uno nell'altro si rispecchiano
sono un tuttuno e vanno d'accordo
con i tappeti bruciati sul bordo.
 
Ariel distrugge per ricreare
nuove attitudini nel dire e nel fare
spacca, brucia, spezza, compone
l'oggetto cambiato diviene un campione.
 
campione di forma pura e bellezza
oggetto tutto nuovo e senza asprezza
un fiammella arde. da dove verrá?
cerchiamo l'origine. Mistero, chissá...
 

MM

giovedì 26 marzo 2015

ARIEL SCHLESINGER:: 14 marzo - 24 aprile 2015





hands make mistakes

Finestre rotte, urne distrutte e ricomposte, tappeti incendiati, memoriali senza nomi, grandi fogli che stanno per sgualcirsi, fiamme vive… Non sono lo scenario di un evento catastrofico ma un parziale elenco delle opere in mostra alla Galleria Massimo Minini per la prima personale di Ariel Schlesinger.

hands make mistakes suggerisce che qualcosa di imprevisto e apparentemente non voluto stia per accadere. Il lavoro di Schlesinger è infatti una costante ricerca sulla trasformazione di un evento negativo in positivo, sullo sfruttamento di qualcosa di non ordinario come possibilità creativa. Così anche dagli errori che le mani del titolo compiono sono nate nuove invenzioni e nuove opere. La catastrofe può essere soggettiva (Catastrophe is subjective è il titolo del suo primo catalogo) e può costituire lo spunto per un approccio diverso, una prospettiva inusuale, un nuovo ragionamento.

Nonostante l'atmosfera sembri disastrosa e si senta la tensione di qualcosa appena successo o in procinto di succedere, il lavoro di Ariel Schlesinger è un messaggio di ottimismo e di geniale creatività, costruita con poesia e sdrammatizzante umorismo. Le bruciature dei tappeti incendiati sono infatti apparentemente controllate e le mancanze di tessuto divengono il nuovo pattern dei tappeti stessi; i vetri rotti delle finestre sono stati fotografati, incorniciati e utilizzati come vetro per le loro stesse fotografie; i frammenti di urne sono stati ricomposti al contrario, come a contenere tutto il mondo esterno, non nascondendolo ma rivelandolo; i memoriali non vogliono ricordare persone ma sono rimandi alla minimal art; i grandi fogli in movimento non si sgualciscono ma si uniscono come in un grande abbraccio. Infine alcune fiamme vive non creano incendi ma trasmettono una sensazione di scampato pericolo (Jusqu'ici tout va bien / Fino a qui tutto bene è anche il titolo di un'altra opera) che rincuora i visitatori. Almeno fin qui...

Nato a Gerusalemme nel 1980, Ariel Schlesinger ha partecipato a numerose mostre internazionali in gallerie e musei. Tra queste segnaliamo le personali alla Kunsthaus Baselland del 2014 e quella al Kunstverein Braunschweig del 2012; la partecipazione alla Triennale di Aichi del 2013; i solo show alla Dvir Gallery e alla Galerija Gregor Podnar del 2014; la personale alla GalerieYvon Lambert del 2012.













martedì 3 marzo 2015

RYAN MENDOZA:: "Tutto è mio" In libreria il 12 marzo


Ryan Mendoza - "Tutto è mio"  

In libreria il 12 marzo 

Un romanzo Edizioni Bompiani

È come se per Mendoza l’uomo e la donna,
riconosciuti i legami che li tengono avvinti l’uno all’altra,
volessero liberarsi del peso dell’amore cavalcando
l’eterna idiozia della sessualità.
MILAN KUNDERA


venerdì 13 febbraio 2015

Carnet de Miart - DAVID MALJKOVIC

carnet de miart

DAVID MALJKOVIC 

http://www.carnetdemiart.it/italian-wallpapers/david-maljkovic-the-fair/





Every two weeks, Carnet de miart presents a newly commissioned artwork representing one artist’s interpretation of the topics discussed in the magazine. All images will be downloadable to be potentially used as desktop wallpaper: an ironic means of furtherer investigating the meaning of installing the work of an artist in a private space—as on someone’s personal computer. In this issue:

David Maljkovic (born in 1973 in Rijeka, Croatia; lives and works in Zagreb, Croatia).
The work of David Maljkovic demonstrates a high degree of formalist imagination. Whatever the narrative or subject matter that prompts a project, the result does not just mediate or describe this narration, but encrypts it, even comments upon it from above, to open up new semantic processes. His work investigates the arbitrary relationship between form and content, signifier and signified, and this investigation is the key preoccupation and strategy of his artistic process. In these gaps, Maljkovic exposes the erosion of memory and the corruption of information, confronting the visitor with a wearing down of meanings and a destabilisation of our senses through the effects of time and technology. As a response to this defective memory, Maljkovic has adopted collage as a formal principle, recombining photographs, films, projected images and sound pieces from his own personal archive. He makes use of operations of dislocation, subtraction and juxtaposition to move towards new conceptual horizons.

Among Maljkovic recent solo exhibitions: Palais de Tokyo, Paris, Van Abbemuseum, Eindhoven to BALTIC Centre for Contemporary Art, Gateshead, GAMeC, Bergamo, Museo Reina Sofia, Madrid, Seccesion, Vienna, Whitechapel, London, CAPC Musee d’art Contemporain, Bordeaux,  Kunstmuseum Sankt Gallen, CAC Vilnius,  Kunsthalle Basel,  SculptureCenter, New York,  MOMA PS1. His work has been included in group shows at Kunsthaus Bregenz, MAXXI Rome, MUSAC Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y Léon, Spain, The Power Plant, Toronto, Wiels Contemporary Art Centre, Brussels and Centre Pompidou, Paris and La Triennale 2012, Paris,  29th Sao Paulo Biennial, 11th and 9th Istanbul Biennial. His work is part of major public collections such as Centre Pompidou, Paris, MUMOK, Vienna, Museo Reina Sofia, Madrid, MOMA, New York, Stedelijk Museum, Amsterdam and Tate Collection, London.

For Carnet de miart, the artist created a wallpaper from a image that is deconstructing an archive photo of the Italian pavilion at the world fair in Zagreb, a key element of modern history of architecture at the time of Tito. The pavilion was designed by Neapolitan architect Giuseppe Sambito, and after the period of prestigious use and consideration enjoyed in the ’60s and ’70s is now in a state of semi-abandonment. In 2009, David Maljkovic took the opportunity to study throughout the work of Sambito, basing on the assumption that there are few elements available for those who want to do research on this architect. Today, he has transformed that imagery into a wallpaper. “The location sounds a note of irony” said the artist speaking about the work: “during the Cold War, the site served as a connection to the West and provided some economic and cultural exchange with a wider circle of trading partners.” The image becomes even more intriguing as the opening of the World Expo in Milan gets closer and closer.